29 Gen Dalle alghe alla farina di insetti, sì al novel food ma con attenzione
Intervento di Mauro Minelli su AdnKronos
Il termine ‘novel food’ si riferisce a una categoria di prodotti alimentari che comprende cibi non tradizionalmente consumati in un’area geografica o ottenuti attraverso tecnologie innovative, come proteine derivate da insetti, carne coltivata in laboratorio, alghe e alimenti a base di fermentazione di precisione. È importante sottolineare che l’apporto nutrizionale di questi nuovi alimenti dipende dalla loro composizione specifica e dal contesto in cui vengono consumati. Alcuni di essi hanno un’alta densità di nutrienti, essendo estremamente ricchi di proteine di alta qualità o di vitamine e minerali come ferro, zinco e vitamina B12. In un intervento sull’Adnkronos Salute l’immunologo Mauro Minelli, docente di nutrizione umana e nutraceutica all’Università Lum, approfondisce il potenziale dei novel food come valida alternativa agli alimenti tradizionali, specialmente in un mondo dove le risorse naturali sono limitate e la popolazione continua a crescere.
Secondo l’Associazione italiana novel food, tra i prodotti autorizzati nella categoria dei novel food rientrano: alcuni insetti, l’alga spirulina, l’olio di krill antartico, i semi di chia, il succo di frutta di noni, la polpa del frutto del baobab, il licopene, il lattitolo, l’estratto di cocco in polvere sgrassato, l’estratto di fagioli neri, oli estratti da batteri e funghi, nuove fonti di vitamina K o alimenti derivati da nuovi processi produttivi, come il trattamento con raggi UV di pane, latte, funghi e lievito. A questo elenco si aggiunge la novità di questi giorni: la polvere di larve intere di vermi gialli della farina (Tenebrio molitor), trattata con raggi UV, che potrà essere venduta e impiegata per la produzione di pane, pasta, torte e altri prodotti alimentari destinati al consumo nei Paesi membri dell’Unione europea. Il via libera è arrivato dalla Commissione europea nonostante l’opposizione di una parte del Parlamento.
Come evidenziato da Minelli, la spirulina è ricca di aminoacidi essenziali, antiossidanti e acidi grassi omega-3: molti novel food, infatti, sono sviluppati per rispondere alla crescente domanda di fonti alimentari sostenibili; ad esempio, la carne coltivata potrebbe offrire lo stesso apporto proteico della carne tradizionale, ma con un impatto ambientale minore. Grazie alle tecnologie innovative è possibile creare alimenti ‘su misura’ per rispondere a specifiche esigenze nutrizionali, come cibi arricchiti di vitamine, probiotici o minerali.
Ci sono ovviamente molti aspetti da considerare. Uno riguarda l’assorbimento e la biodisponibilità dei nutrienti di cui sono composti alcuni novel food, in quanto non tutti sono facilmente assimilabili; la chitina, infatti, presente negli insetti potrebbe essere difficile da digerire per alcune persone. Inoltre, non tutti i novel food sono equilibrati dal punto di vista nutrizionale: alcuni potrebbero essere ricchi di proteine, ma poveri di altri nutrienti essenziali, come carboidrati o fibre. Infine, essendo alimenti nuovi, potrebbero esserci rischi legati a intolleranze o allergie: per esempio, chi è allergico ai crostacei potrebbe reagire negativamente agli insetti commestibili.
I novel food hanno il potenziale di rivoluzionare la nostra alimentazione, ma è importante affrontare questa innovazione con consapevolezza, considerando sia i benefici che i possibili rischi.